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Una Cella in Due: si ride anche in conferenza stampa

05/03/2011 | News |
Una Cella in Due: si ride anche in conferenza stampa

Si ride 'anche' durante la conferenza stampa di presentazione di Una Cella In Due il primo lungometraggio diretto da Nicola Barnaba e che vede come protagonisti Enzo Salvi e Maurizio Battista.
Presenti i protagonisti del film, il regista, i responsabili della produzione e della casa di distribuzione (la Iris Film).
Si capisce subito che non è una conferenza stampa come le altre, le gag si susseguono come se continuasse il film, mettendo decisamente a loro agio i due attori, che dimostrano la loro capacità di essere brillanti e di saper far ridere.

La presentazione del progetto è ovviamente lasciata al regista Nicola Barnaba:
"Non immaginavo certo di cominciare così. Questo film mi è capitato un po' per caso, ma ho raccolto la sfida e penso di averla vinta. Per me è stato un esperimento interessante. Il film nasce dall’idea di mischiare più generi, un po’ sulla base del filone natalizio, un po’ commedia all’italiana, non volevamo fare non fare la classica commedia goliardica. Mi sono affidato molto agli attori, non avendo molta esperienza nel genere. Abbiamo lavorato e combattuto insieme per ottenere lo stesso scopo. Le idee non mancavano, sia le mie ma soprattutto le loro. C’è stato il bisogno di scremarle, lavorare un po’ seguendo l’ispirazione. Lavorare con Enzo e Maurizio, che sono due macchine da guerra, è stato un grande insegnamento.. .C’è tanto materiale che non è stato messo nel film, la difficoltà è stata nel cogliere e selezionare le cose giuste per trovare un equilibrio. Ritengo che la durata giusta per una commedia sia di 85, 90 minuti."
La parola passa poi ai due comici.

Enzo Salvi:
"È una commedia con un percorso drammaturgico, sarebbe stato troppo semplice costruire un film solo basandosi sulle nostre gag; ci siamo piuttosto imposti di costruire una storia e far ridere con sottile ironia, l’intento è far ridere tutti. Ce l’abbiamo messa tutta nel tentativo di regalare un sorriso e per rivolgerci ad un pubblico che potesse andare dal pediatrico al geriatrico, senza cadere nella volgarità.
Se ci siamo ispirati a qualche famosa coppia di comici del passato? Mi aspettavo questa domanda. Beh, visti i fisici, direi Stanlio e Ollio!"
Cammeo d'eccezione nel film con la presenza di calciatori di Roma e Lazio (Rodrigo Taddei, Aleandro Rosi, Tommaso Rocchi, Pasquale Foggia e Fabio Firmani, ndr)
"Sono miei amici, così come il conduttore radiofonico Mario Corsi, oltre ad alcuni reali detenuti che appaiono nel film. Sono tutti amici, quindi ho pensato di chiedere loro questo favore".

Maurizio Battista:
"Il personaggio mi piaceva molto, non l’ho trovato particolarmente difficile. Il teatro è un’altra cosa, un artista per giudicarlo veramente va visto a teatro. Lì non si bluffa, non puoi rifare la scena tante volte. Poi mi sono detto, lo fa Scamarcio, perché io devo stare a casa con mia moglie?"
Ma allora lo rifarai?
"Allora non hai capito?!? Basta che non sto a casa con mia moglie. Per sei anni ho fatto finta di andare a pesca!"
"Questo è un film fatto con il cuore, un film senza budget, sicuramente non un Avatar, ma sono commosso. Io ho un bar. E la terza media. Sono contento, anche se mio figlio, quando mi ha visto nel film, mi ha detto: 'A papà, era necessario mettersi in mutande con quella pancia che hai?'"
"Per il resto, volevamo raccontare una storia carina, senza parlare dei massimi sistemi, senza fare Via col vento. E poi...che bello: un film in cui finalmente non si parla di politica. Il personaggio di Angelo (un eterno Peter Pan tra disegni e robot di Goldrake e Jeeg ndr) mi ha aiutato a non entrare in crisi sul set. Forse un po’ mi somiglia. E’ una vittima, e io le vittime le conosco bene, perché per anni sono stato vittima di una moglie."

 


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